Museo all’aperto Škabrijel

Dove:
Mt Škabrijel
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Museo all’aperto Škabrijel

Chi intende intraprendere la salita allo Škabrijel sarà premiato con la splendida vista che si gode dalla torre panoramica, ancora più evocativa se si pensa che questo monte si è impresso nella storia delle battaglie dell’Isonzo come uno dei più cruenti e sanguinari campi di battaglia in terra slovena. Scontri violentissimi si protrassero infatti in quest’area fino agli ultimi giorni dell’ottobre 1917.

È possibile salire sul Škabrijel (Monte San Gabriele) da più punti, i sentieri passano tutti accanto a numerosi resti della Grande Guerra. Tra essi si trovano monumenti intitolati a varie unità. La salita è premiata da una bellissima veduta offerta dalla torre panoramica.

Il monte Škabrijel entra a far parte della storia dei combattimenti sul fronte dell’Isonzo come uno dei più terribili e sanguinosi campi di battaglia. Sino alla Sesta Battaglia dell’Isonzo dell’agosto 1916 rappresentò la linea difensiva di riserva dell’esercito austro-ungarico (Sveta Gora–Prevala–Škabrijel–Sv. Katarina). Dopo la conquista italiana di Gorizia/Gorica e del Sabotino/Sabotin nella Sesta Battaglia dell’Isonzo, si ritrovò sulla prima linea del fronte. Nell’Undicesima Battaglia dell’Isonzo dell’agosto 1917 le truppe austro-ungariche si spostarono dal monte Sveta Gora (Monte Santo) alla nuova linea difensiva su Banjšice (Bainsizza). Conseguenza di ciò fu anche la ritirata dei difensori del monte Škabrijel su postazioni più alte della cima denominata Veliki hrib. L’esercito italiano accerchiò da tre direzioni il monte e inviò verso la sua cima numerose unità militari. Tra esse c’erano anche dei reparti scelti, chiamati arditi, che il 4 settembre 1917 riuscirono in gran parte a penetrare nelle postazioni austro-ungariche. A causa della mancanza di rinforzi, lo sfondamento successivo fu per loro impossibile. Nell’intera area del monte Škabrijel gli intensi combattimenti durarono sino agli ultimi giorni dell’ottobre 1917, quando a causa dello sfondamento del fronte nell’Alto Isonzo cessarono anche in questa parte del campo di battaglia isontino.

A causa dei forti bombardamenti e delle conseguenze dei combattimenti, nell’area più ampia del monte Škabrijel sono poche le postazioni difensive dell’esercito austro-ungarico che si sono conservate. Alcune di esse nel settembre 1943 vennero utilizzate per il fronte goriziano, quando le unità partigiane tentarono di arrestare l’avanzata dell’esercito tedesco. Molte strutture minori vennero costruite sotto la cima del monte Škabrijel da appartenenti all’esercito americano, visto che dopo la Seconda guerra mondiale (1945–1947) lungo la dorsale di questo monte passava il confine tra la Zona A (Amministrazione militare alleata) e Zona B (Amministrazione militare dell’armata jugoslava).

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