27/07/2023

È proprio per queste sue inquadrature, che si muovono così sovrane tra i documenti della storia e la finzione, che è spesso più reale della realtà, che la mia seconda associazione critica, quando rivedo i suoi film, è con un altro vincitore del Premio Sergio Amidei: come il suo collega iraniano Abbas Kiarostami nel film Close Up, anche lei riesce a spingere la pellicola fino a toccare la verità: la verità dei tempi, la verità del cinema, la verità dell'uomo, ha detto Stojan Pelko, responsabile del programma della Capitale europea della cultura, nel consegnare il premio al regista e sceneggiatore Marco Bellocchio. Marco Bellocchio, grande nome del cinema italiano e internazionale, è il vincitore del Premio all’Opera d’Autore, assegnato al 42° Premio internazionale alla migliore sceneggiatura “Sergio Amidei” a Gorizia. È stato scelto, come spiega il critico cinematografico Paolo Mereghetti, perché ha dimostrato di essere un “profondo innovatore dell’arte e del linguaggio del cinema, che ha saputo fare del privato il prisma e il nucleo delle complesse articolazioni storiche, sociali e politiche che hanno segnato la storia dell’Italia”. È stato oltretutto un “ispiratore e promotore della cultura cinematografica” che ha "innovato il linguaggio cinematografico come strumento di libertà, in grado di rende comprensibile a più generazioni temi di profonda risonanza e attualità socioculturale politica e religiosa”. Gli appassionati di cinema hanno avuto l'opportunità di vedere molti dei suoi film in questi giorni, compreso il suo ultimo Rapito (2023) il giorno della premiazione. Alla cerimonia di premiazione, Stojan Pelko ha espresso la sua ammirazione per i film di "un maestro della psicoanalisi che affronta le grandi questioni del nostro tempo". Ha detto che senza il film I pugni in tasca non avrebbe capito le costrizioni della famiglia borghese, senza Il sorriso di mia madre non avrebbe capito le croci della Chiesa cristiana, il suo film Cina e vicina lo ha aiutato a capire la banalità della classe politica, mentre Buongiorno, Notte lo ha aiutato a capire il terrorismo dello Stato. Infine, ha aggiunto un paragone con il pittore Lucio Fontana e le sue incisioni sulla tela, perché "non basta mettere le immagini sulla tela, bisogna inciderle, per portarci, come dice Gilles Deleuze, 'il caos travolgente'”. Sono stati annunciati anche i vincitori del premio per la migliore sceneggiatura. Il premio è stato assegnato ieri sera a Gianni Amelio, Edoardo Petti e Federico Fava per Il signore delle formiche, "per la forza del racconto, per l’asciuttezza priva di ogni compiacimento con cui i personaggi vengono rappresentati, per la capacità di suscitare un’emozione autentica senza mai imboccare facili scorciatoie, per aver scritto una storia che resta dentro e lascia il segno,” citandone la motivazione.