03/10/2024
Wilhelm Heiliger è un artista poliedrico, influenzato non solo dalle arti visive, ma anche dalla letteratura, dalla storia letteraria, dalla filosofia e dalla psicologia.
Nato nel 1944 a Ljutomer, ha studiato lingue e letterature slave, filosofia e arti grafiche a Lubiana, Graz e Londra tra il 1964 e il 1970. Nel 1975 si è trasferito a Washington per lavorare all’Istituto di ricerche di Stanford, e un anno dopo si è spostato in California, dove ha svolto attività di ricerca presso la Stanford University. Oltre al suo lavoro accademico, ha tradotto numerosi libri in tedesco, inglese e sloveno, tra cui Friedrich Nietzsche in sloveno ed Edvard Kocbek in tedesco. Nel 1970 ha scritto la sua dissertazione intitolata Nostalgia in Ivan Cankar.
Nel corso della sua carriera artistica, Heiliger ha sperimentato diversi media e materiali, come la carta cinese, il plexiglas e l'acrilico su tela. Ha esposto in Cina, India, Stati Uniti e in molte città europee. Dopo decenni di viaggi in tutto il mondo, è tornato nella sua terra d'origine e attualmente vive a Nova Gorica, attraversando quotidianamente il confine per visitare anche Gorizia. “Quando ho saputo che la CEC sarebbe tornata in Slovenia, e che Nova Gorica era candidata, ho capito subito che sarebbe stata scelta”, ha dichiarato a GO! 2025. “Per questo abbiamo iniziato il progetto Metafisica del colore due anni fa. Con lo slittamento dei tempi, tutto si è combinato perfettamente in questo periodo.”
Metafisica del colore è una monografia appena pubblicata sotto l'egida del Centro Culturale di Nova Gorica, con il cofinanziamento di GO! 2025. Una mostra retrospettiva è ancora in corso presso la Galleria Civica di Nova Gorica fino al 18 ottobre, e dall'8 ottobre sarà inaugurata un’altra esposizione di Wilhelm Heiliger a Gorizia, presso il Kulturni center Lojze Bratuž, visitabile fino all'8 novembre 2024.
“Sono molto felice di poter dare il mio contributo, anche se in piccola parte, a un’idea positiva e di trasmettere un impulso ottimistico per il futuro di questa regione”, ha concluso Heiliger.
foto: Tatjana Pregl Kobe
