Dove:
Mt Mrzli vrh
5220 Tolmin
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Museo all’aperto Mrzli vrh
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Allestito in un’area con resti della prima linea di difesa austroungarica e di quella italiana, è solcata da numerose trincee e caverne. Un tempo il Mrzli vrh costituiva uno dei punti chiave per la difesa austro-ungarica della cosiddetta “testa di ponte di Tolmin” ed è rimasto nella storia come uno dei più cruenti teatri di guerra dell’Alto Isonzo/Soča.
Presso la malga Pretovč ha inizio il sentiero circolare che ci porta, lungo le rovine delle prime linee di difesa austro-ungarica e italiana, sul Mrzli vrh (M. Mrzli). Dal Mrzli vrh ci si offre una bella veduta sul campo di battaglia del fronte dell’Isonzo. La cresta è fittamente ricoperta di fili spinati con numerose trincee e caverne di entrambi gli eserciti contendenti. Sotto la cime del monte, sul versante nordorientale, l’armata austro-ungarica aveva scavato un’esteso complesso di caverne. In una di esse possiamo ancora oggi vedere un altare in cemento dedicato alla Vergine Maria, apposto nel 1917 dai soldati ungheresi del III. battaglione del 46° reggimento di fanteria. La scritta sull’altare, in ungherese e tedesco, dice Vergine Maria, madre nostra, sii protettrice della tua gente.
Nella Grande Guerra il Mrzli vrh significò uno dei punti chiave nella difesa austro-ungarica della testa di ponte di Tolmino. Fu uno dei più cruenti campi di battaglia nell’Alta valle dell’Isonzo. Anche se le unità italiane erano entrate a Kobarid (Caporetto) già il 25 maggio 1915, il giorno dopo l’inizio della guerra e il varco del confine, il comando italiano solo parecchi giorni dopo decise di scatenare un massiccio attacco al Mrzli vrh. L’esitazione italiana permise all’esercito austro-ungarico di rinforzare le sue difese. Nel 1915 i comandanti italiani erano decisi a prendere quelle posizioni e la testa di ponte di Tolmino a qualunque costo, perciò le perdite di entrambi gli eserciti in quell’anno furono quasi uguali alla somma di quelle dei due anni successivi. Mrzli vrh divenne un nome famigerato. Il fronte si chetò, iniziò la guerra di posizione fatta di piccoli attacchi, fino a che non scoccò l’ora della 12a battaglia.
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