22/06/2023
Filosofa laureata all'Università di Padova. Insegnante di italiano nelle scuole secondarie slovene. Figlia del senatore, sociologo e critico cinematografico Darko Bratina. Presidente del Kinoatelje di Gorizia. Membro del consiglio di amministrazione del Kulturhaus Görz, membro dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, iscritta all'Associazione contro la violenza sulle donne. Pochi giorni fa ha presentato a Gorizia il progetto Festival delle lingue/Festival jezikov, nell'ambito del quale gli alunni della scuola italiana G.I. Ascoli hanno studiato lo sloveno mentre gli alunni della scuola elementare slovena di Solkan l'italiano. Ma non solo: agli alunni sono stati presentati anche il tedesco, il friulano e l'ebraico, che un tempo costituivano il panorama linguistico di Gorizia insieme allo sloveno e all'italiano. Majda Bratina si prodiga anche per far sì che gli abitanti delle due Gorizie imparino la lingua del vicino. "L'obiettivo è che ognuno parli nella propria lingua e capisca l'altro", dice, aggiungendo che bisogna iniziare dalle scuole. Consiglia che in tutte le scuole del Goriziano gli italiani imparino anche lo sloveno e viceversa. Inoltre, in questo momento in cui le due città sono fortemente legate alla Capitale europea della cultura vede l'opportunità di un nuovo paradigma nelle relazioni. Si aspetta un futuro in cui le due città uniranno le forze nella cooperazione. Osserva che la memoria collettiva, che solo pochi decenni fa era piena di paura e incertezza, si sta trasformando. E che le barriere psicologiche stanno scomparendo.